Biblioteca
       
L'ospedale psichiatrico consortile "Vittorio Emanuele II" di Nocera Inferiore inizia la sua attività nel 1883 nei locali dell'ex convento olivetano, in località Pietraccetta, dove i monaci olivetani si erano stabiliti nel 1728, rimanendovi fino al 1808, quando, in seguito al decreto de 13 febbraio 1807 di Giuseppe Napoleone, che prevedeva la soppressione in tutto il Regno di Napoli degli ordini religiosi delle regole di S.Bernardo e di S.Benedetto e delle loro diverse affiliazioni, dovettero abbandonare il convento. L'edificio passò al demanio militare e, poi, al Ministero della Guerra, che lo adibì a infermeria dei cavalli; nel 1882 è ceduto al prof. Federico Ricco((1838 -1887) per la realizzazione del manicomio consortile (consorzio di sei province: Avellino, Bari, Campobasso, Cosenza, Foggia e Salerno).

La struttura si compone di 43 ambienti e di due giardinetti annessi, che ad opera dell'ing. Michele Franchini e con la consulenza del prof. Biagio Miraglia, (1814-1885, ex direttore del manicomio di Aversa), sono ristrutturati ed adeguati alle nuove esigenze.

Nel 1886, a fianco della elegantissima sala del Consorzio, in cui sono collocati i ritratti dei singoli delegati delle province sotto gli stemmi delle stesse, è allestita la sala destinata a biblioteca e sala lettura "…il gusto artistico e la severa eleganza di questa Sala, non comuni ad Asili di simil genere,… accresce lustro e decoro al manicomio che è in via di rapido e progressivo sviluppo per nuove fabbriche e continui miglioramenti"(Domenico Ventra,1886). La sala è decorata con affreschi, ispirati dal medico-capo, prof. Silvio Venturi,(1851-1900) ed eseguiti dall'artista napoletano Cozzolino Salvatore (1857– dopo il 1916) rappresentanti, in dodici quadri distinti, l'origine e la storia della Psichiatria. Il quadro dipinto sul muro di fronte alla porta d'ingresso, il più interessante, rappresenta il prof. Vincenzo Chiarugi, (1759-1820) che nel 1774 in presenza delle autorità di varie potenze, "…compie la grande riforma sottraendo i pazzi alle catene ed alle prigioni per collocarli pietosamente in adatto Asilo"( Domenico Ventra,1886), l'artista ritrae, utilizzando i folli ricoverati come modelli, "….dal vero la fisionomia delle diverse forme psicopatiche" (Domenico Ventra,1886). Questa è, in effetti,una libera imitazione del celebre quadro di Tony Robert Fleury, (1837-1911) rappresentante l'alienista Philippe Pinel (1745-1826) che compie tale gesto alla Salpètriere. Tale raffigurazione è, in realtà, anche una rivendicazione del primato italiano sui francesi, infatti vari alienisti, tra cui gli psichiatri Carlo Livi (1823-1877) ed Ignazio Zani,(1835-1873) sostengono che il Chiarugi ha liberato i folli dalle catene prima di Pinel in virtù della disposizione emanata da Pietro Leopoldo di Toscana nel 1774.

La parete di fronte a questa rappresenta allegoricamente la storia della Psichiatria, dalle origini allo stato presente: da un lato l'oscurantismo, che dopo Areteo e Celio Aureliano, regnò per 16 secoli, durante i quali"… i poveri pazzi furono segno ai pregiudizi del volgo ignorante ed alla astuta crudeltà del clero"(Domenico Ventra,1886); dall'altro, come contrapposto, è raffigurata una sezione di manicomio moderno, la colonia agricola industriale, in cui "… l'indemoniato, lo stregone dei tempi passati trova nella innocua libertà, nell'umano trattamento e nel lavoro il mezzo curativo più proficuo ed umano"(Domenico Ventra,1886). Le pareti laterali sono decorate negli intermezzi dai ritratti dei deputati provinciali delle sei province consorziate fin dall'inizio; mentre sull'architrave delle sei porte sono dipinti i ritratti di celebri alienisti, che schematizzano i progressi della Psichiatria, in quanto rappresentano i momenti cruciali della sua evoluzione: Chiarugi, Pinel, Esquirol, Morel, Connolly, Griesinger, Maudesley, Lombroso. Ogni ritratto è circondato da figure che simbolizzano le idee e gli studi dell'autore. Il tutto è completato da due medaglioni monocromatici dipinti sotto la volta: uno riproduce la teoria evoluzionistica del Darwin, "…che impronta oggidì l'indirizzo degli studi psichiatrici"(Domenico Ventra,1886); l'altro, con due figure (un vecchio, che studia in sé stesso le leggi del pensiero, ed un giovane scienziato che, col cronoscopo di Hipp, misura la velocità degli atti psichici), "…fa risaltare l'antitesi fra la vecchia psicologia il nosce te ipsum, e la moderna psicologia obbiettiva"( Domenico Ventra,1886).

La stanza è arredata con mobili non sfarzosi, con quattro scaffali in cui sono già disposti i volumi della nascente biblioteca e lo strumentario tecnico. La sala"... nel suo assieme di eleganza e di severità si potrebbe dire un piccolo tempio dedicato alla Psichiatria"(Domenico Ventra,1886).

Un altro fautore dell’importanza della biblioteca, di raccogliere il maggior numero di testi di psichiatria,in modo da consentire lo studio, l’aggiornamento continuo dei medici è il prof. Giovannalgelo Limoncelli, (1822 -1897) che nel 1890 così si esprime "...La biblioteca formarà il decoro dell'Asilo ed il vanto del Consorzio perchè io...l'aprirei al pubblico immediatamente, e così le provincie cospirerebbero ad allargare la istruzione vera, della quale pur troppo si sente il bisogno"( G. A. Limoncelli,1890).

Nel 1904 l’ "egregio avvocato signor Nicola Miraglia, figlio dell'illustre frenologo Biagio Miraglia", dona una ricca ed importante raccolta di circa 300 volumi"… tutta la importante collezione di trattati di psichiatria e Scienze affini e le raccolte di giornali di malattie nervose e mentali possedute dal suo dotto genitore il quale ha tanto contribuito con l'elevato consiglio alla iniziale organizzazione di questo Asilo"(Cronaca del 1904). Negli anni continua ad aggiornarsi con libri e riviste nazionali ed internazionali di argomento neuropsichiatrico, medicolegale, ricevute anche in cambio delle riviste del manicomio che cronologicamente sono: IL CONSORZIO - Gazzetta Medica, fondata da Federico Ricco nel 1883; IL MANICOMIO, pubblicata dal 1884 al 1886 per iniziativa del prof. Venturi,diretta dallo stesso e dal prof. Ricco; CRONACA DEL MANICOMIO, fondata da Limoncelli nel 1888; IL MANICOMIO MODERNO, pubblicato dal Febbraio 1888 al Dicembre 1929; BIBLIOTECA PSICOANALITICA INTERNAZIONALE fondata e diretta dal prof. Marco Levi Bianchini ((1875 - 1961) nel 1915. E’ collegata alla casa editrice viennese Internationaler Psychoanalytischer Verlag, di cui, dal 1920 la casa editrice Idelson di Napoli, diviene l’esclusiva rappresentante e depositaria in Italia pubblicandone i volumi. E’ una collana che pubblica opere di psicoanalisi, sia di studiosi italiani sia traduzioni, fatte dal Bianchini o da altri psichiatri. Tra i più importanti volumi pubblicati, per la prima volta in Italia, si ricorda: Sulla psicoanalisi, Il sogno, Tre contributi alla teoria sessuale, Sogni e delirio nel "Gradiva" di Jensen tradotte dal Bianchini; e, sempre di Freud, l'Introduzione allo studio della psicoanalisi, tradotta da Weiss. ARCHIVIO GENERALE DI NEUROLOGIA, PSICHIATRIA E PSICOANALISI fondata da Marco Levi Bianchini nel 1920 e pubblicata fino al 1938,( per motivi razziali Levi Bianchini è allontanato dalla Direzione dell'Ospedale Psichiatrico e da tute le attività mediche e culturali), quando viene ceduta a padre Agostino Gemelli "…con questo volume XX supplementare dell'annata 1938, l'Archivio generale di Neurologia, Psichiatria e Psicoanalisi cessa per forza maggiore le sue pubblicazioni per continuarsi con altra Direzione nell'Archivio di Psicologia, Neurologia, Psichiatria e Psicoterapia"(Levi Bianchini, 1938). Questa rivista è l'organo ufficiale della Società di Psicoanalisi Italiana dal 1925 (epoca di fondazione della società ad opera di Levi Bianchini) al 1931; RASSEGNA DI NEUROPSICHIATRIA fondata dal prof. Carmelo Ventra nel 1947, rappresenta l’ultimo organo scientifico del manicomio.




RELAZIONE CATALOGAZIONE 2013


Relazione Conclusiva

La Biblioteca dell’Ex Ospedale Psichiatrico “Vittorio Emanuele II”, fondata nel 1886, custodisce la memoria storica del cammino delle scienze mediche psichiatriche, dagli anni 1802 fino al 1990.
Il patrimonio librario è caratterizza da preziose monografie di argomento clinico, medico-legale, medicina generale, trattati di psichiatria e una rappresentativa raccolta di periodici scientifici a stampa nazionali e internazionali, che documentano le teorie e le pratiche istituzionali che la psichiatria asilare ha utilizzato dal '800 fino al secolo scorso.
Il fondo è frutto di una stratificazione di personalità diverse che hanno diretto l’ex manicomio, dando vita a pubblicazioni con scuole di pensiero differenti. La presenza di laboratori scientifici trovava supporto, appunto, in testi e pubblicazioni di medicina, ma ciò necessitava della presenza di un luogo fisico dove i medici potevano approfondire le loro ricerche.
La consistenza del fondo, attualmente, comprende circa 890 monografie (tra fondo antico e moderno) e circa 690 titoli di periodici scientifici.
Le monografie sono costituite da trattati, manuali, enciclopedie, dizionari, estratti e saggi di autori sia italiani sia stranieri.
Il fondo antico conserva circa 22 opere di medicina e una di fisica e matematica, edite tra il 1802 e il 1844. Non si hanno notizie in merito alla provenienza di tali testi, se donati o viceversa acquistati. Le opere sono scritte di autori italiani e stranieri, alcune sono traduzioni, altre pubblicazioni in più volumi.
Nella maggior parte dei casi il luogo di stampa è in Italia, in particolare a Napoli, Firenze e Venezia (di quest’ultima ricordiamo l’edizione più antica edita da G. A. Pezzana nel 1802); le restanti invece sono edite all’estero: Lugano e Parigi.
Tra gli editori napoletani si sottolineano libri provenienti “da’ torchi” di Luca Marotta, di Raffaele Miranzi, di Raffaello di Napoli, di A. Scarpati e S. Starita, del Tramater, o dalle stamperie dell’ Osservatore Medico, di Gio Battista Seguin, dell’ex Officina Tipografica e Bibliografica, della Società Tipografica, di Tizzano, del Fibreno; aspetto importante da sottolineare per una ricerca nell’ambito della storia del libro antico e dell’editoria.
Tra le opere si menzionano l’ Opuscola Medica Cotunnii, l’ Epitome di medicina pratica di Frank, Sur l'origine des qualites morales et des facultes intellectuelles de l'homme... di Gall., i Principii della genealogia del pensiero, di Lallebasque e infine il Sistema fisico e morale della donna seguito dal Sistema fisico e morale dell'uomo e da un frammento sulla sensibilità di m.r Roussel preceduto dall'Elogio istorico dell'autore scritto da J.L. Alibert di Roussel.
Il fondo moderno conserva circa 490 opere, parte di esse è italiana, l’altra straniera in lingua inglese, francese, tedesca, un’altra ancora è costituita da traduzioni italiane di opere estere.
Interessanti sono le dediche presenti in alcune monografie, dedicate dagli autori ai direttori e ai medici del manicomio. Con maggior frequenza si trovano dediche rivolte al dott. Biagio Gioacchino Miraglia, ciò è indicativo per riconoscere i libri che inizialmente facevano parte della personale biblioteca dell’alienista, che sappiamo essere stata donata nel 1904 successivamente dai successori al Vittorio Emanuele II, di circa 300 volumi.
Tra le opere si riscontrano i nomi dei più importanti autori della storia della follia come Leonardo Bianchi, Brierre De Boismont, Charcot, Bouchard, Brissaud, De Cyon, Cesare Lombroso, Biagio Gioacchino Miraglia, Frank, Morel, Morselli, Nittinger, etc.
In linea di massina lo stato di conservazione è discreto e quasi l’intera collezione è stata rilegata in cartone, in anni recenti. Il fondo più antico, invece, ha conservato le legature originali in pergamena.
Il fondo periodico italiano, presente nella biblioteca, si amplia nel corso degli anni grazie ai fecondi scambi che il manicomio aveva con centri e università italiane e straniere.
La consistenza cronologica, come la lingua di ciascun seriale, è eterogenea.
Oltre ai seriali fondati dai vari direttori dell’ex manicomio come "Il Manicomio moderno", "Biblioteca Psicoanalitica Internazionale", "Archivio Generale di Neurologia Psichiatria e Psicoanalisi", la biblioteca del Vittorio Emanuele II si è arricchita di giornali che argomentano lo studio delle malattie nervose e mentali. A tal proposito ricordiamo "Archivio delle malattie nervose", "Bollettino del Privato Manicomio Fleurent a Capodichino in Napoli", gli annali delle più note accademie medico-scientifiche del panorama italiano di fine ottocento e novecento come Napoli, Cagliari, Ferrara, Pavia e Torino e pubblicazioni che trattano e documentano l’apparato legislativo del sistema nazionale sanitario, fonte importante per lo studio e la comprensione della storia della psichiatria.
Fanno parte della raccolta un numero consistente di riviste sudamericane, in particolare argentine e brasiliane di orientamento psicoanalitico, con predisposizione interdisciplinare, pubblicate dalle università e dai centri studi di psicoanalisi che osservano la salute emotiva del disagiato psichico. Citiamo "Archivos Brasileiros de Hygiene Mental", o "Boletin de Instituto Psiquiatrico" o "Arquivos da Assistencia a Psicopatas De Pernambuco", giornali russi e tedeschi sullo studio dell’anatomia del sistema nervoso e la fisiognomica del cervello "Arbetein Zeitschrift fur Psychiatrie " "Algemeine Zeitschrift fur Psychiatrie" "Archiv des Omosker Medizinischen Institutus".
Infine non vanno tralasciate pubblicazioni francesi di psicologia e neuropsichiatria che rappresentano le pioniere dello studio della follia "Annales d’Anatomie Pathologique Mèdico-chirurgicale"; "Annales Medico-psycologique"; "Journal de Psychologie" "Revue Francaise de Psycanalyse".
I dati che ci forniscono la varietà della raccolta consentono agli studiosi e utenti di effettuare diversi tipi di ricerche di natura medico scientifico, socio-sanitario e antropologico-sociologico. Il loro indubbio valore è dato dalla possibilità che i periodici offrono di ricostruire non solo la storia della psichiatria, ma anche quella del nostro paese poiché la storia della sofferenza mentale ha segnato oltre la cultura medica anche il pensiero della società.

Metodo di lavoro seguito

L’attività progettuale, iniziata il 24 aprile 2013 e conclusasi il 10 Novembre 2013, ha previsto 2 fasi di lavoro con conseguente necessità di ottemperare a più interventi di carattere bibliologico e catalografico.

PRIMA FASE

L’intervento di catalogazione informatizzata è stato preceduto da una fase di riordino fisico dei volumi del fondo, dividendo e selezionando il materiale secondo aree di pertinenza: monografie antiche, monografie moderne, estratti e periodici.
I volumi rinvenuti sono abbastanza integri e, soprattutto, in discrete condizioni di conservazione. Si è quindi provveduto alle operazioni di spolveratura e alla sistemazione su scaffalature lignee e metalliche appositamente predisposte.
La progettazione globale del riordinamento si è basata su una organizzazione funzionale della biblioteca, collocando le monografie, le pubblicazioni seriali e gli estratti in tre sale con scaffali aperti, utilizzando come criterio di ordinamento l’ordine alfabetico: le prime per autore, mentre le seconde per titolo; gli estratti, a loro volta, sono stati raggruppati sempre in ordine alfabetico per autore, ma posizionati in faldoni.

SECONDA FASE

Ultimato il lavoro di riordino sono iniziate, contemporaneamente, le operazioni di inventariazione, etichettatura e inserimento in banca dati informatica del patrimonio librario e la realizzazione di catalogo informatizzato, utilizzando il software SBNWeb, secondo le nuove norme ISBD e REICAT. Sulla base della suddivisione realizzata durante la prima fase di lavoro, sono state create delle sezioni ripartite in:
  • Sezione Generale costituita da circa: 470 monografie moderne; 22 monografie antiche; 400 estratti.
  • Sezione Periodici costituita da circa 690 seriali.
  • Sezione Deposito costituita da circa 130 monografie moderne.


Servizi

Il fondo libraio della biblioteca dell’ex manicomio “Vittorio Emanuele II” è escluso dal prestito, a garanzia della massima accessibilità per gli utenti.
Sono garantiti i seguenti servizi:
  • lettura e consultazione in spazi funzionali dedicati alle diverse esigenze;
  • accesso a cataloghi e a banche dati italiane e straniere;
  • riproduzione di articoli nel rispetto della normativa a tutela del diritto d'autore;
  • fornitura di fotocopie ad altre biblioteche nell'ambito del Document Delivery.


La biblioteca si impegna a garantire il massimo accesso a strumenti di indicizzazione che garantiscano la consultazione e il recupero delle informazioni.

Conclusioni

Obiettivo che si è voluto raggiungere con la realizzazione di questo progetto è rendere consultabile via web, attraverso il catalogo elettronico Opac, l’intero patrimonio librario posseduto dalla biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico, quindi condividere il suo patrimonio, mettendolo a disposizione dell'utente tramite la rete.
Tale progetto ha consentito, il recupero, la informatizzazione e la valorizzazione del fondo librario, evitandone la dispersione e promuovendo la ricerca scientifica. Si è sentita l’esigenza non solo di custodire e divulgare i testi rari e raccolte importanti, ma dimostrare come era feconda in quegli anni al manicomio consortile di Nocera Inferiore la ricerca scientifica e di come era aperta a nuovi filoni di ricerca anche internazionali, mediante la pratica di scambio tra le proprie riviste e quelle degli altri istituti di psichiatria.
Nel presentare i risultati di questo progetto di riordino e catalogazione informatizzata del patrimonio librario va posta l’attenzione nell’aver reso possibile, in un ambito di cooperazione, l’impegno della biblioteca nel contribuire all'implementazione di archivi e ampliare il ruolo della biblioteca come punto di riferimento per la ricostruzione della storia delle ex strutture manicomiali e per la ricerca storico-epistemologica sulla follia. Il fondo rappresenta l’interfaccia dei cambiamenti culturali che hanno scandito il nostro passato, la storia della psichiatria, ma soprattutto la clinica nei manicomi.
La biblioteca dell’ex ospedale psichiatrico ‘Vittorio Emanuele II’ rappresenta una vera e propria ‘officina del sapere’ in cui gli attrezzi sono monografie e periodici, preziosi strumenti a disposizione di studiosi e studenti, laureandi, ricercatori e docenti.